Sia nei menu dei ristoranti che tra gli scaffali dei supermercati sono sempre più diffuse le birre gluten free, cioè quelle che possono essere bevute anche dai celiaci. Altrettanto gustose e dissetanti, presentano però alcune caratteristiche che le differenziano da quelle tradizionali. Ma cosa le rende così speciali? Cerchiamo di scoprire insieme le principali caratteristiche birre senza glutine.
Birra senza glutine differenza fondamentale riguarda il metodo di produzione
Birra senza glutine, gluten-free, gluten-removed o per celiaci. Sono questi i termini ormai entrati a far parte del mondo della birra e, più in generale, del settore dell’alimentazione. Oggi, la birra senza glutine si è tolta quella veste di surrogato della “birra originale”, diventando a tutti gli effetti una bevanda consumata da larga parte della popolazione. Tecnicamente si tratta di birre con poco glutine, ovvero al di sotto dei limiti previsti dalla normativa.
Le persone celiache, infatti, sono sempre più in aumento e per loro le normali birre rappresentano un tabù. I principali birrifici, però, per non perdere una nicchia di mercato così importante, si sono dedicati anche alla produzione di prodotti gluten-free. Le birre senza glutine italiane sono espressione di questo trend.
Popolari e sempre più apprezzati, vengono creati seguendo un metodo ben preciso. Iniziamo, però, da una distinzione fondamentale. Le birre senza glutine si suddividono in due categorie: quelle ottenute realizzando una birra normale, rimuovendo in seguito il glutine, e quelle in cui vengono impiegati cereali e materie prime alternative.
Nel primo caso, le ricette tradizionali non cambiano. È il processo produttivo che si arricchisce di una fase supplementare: la deglutinazione. La birra viene preparata utilizzando orzo e altri cereali. Ma successivamente viene inoculato un enzima che abbassa i livelli di glutine alla soglia dei 20 ppm (individuata da studi scientifici e adottata dalle legislazioni di tutto il mondo). In questo modo, non crea alcun danno a chi è intollerante.
La seconda tipologia di birra, quella gluten-free in senso stretto, viene realizzata con l’ausilio di cereali diversi, come mais, miglio, grano saraceno, sorgo, riso e ingredienti alternativi, capaci di fornire zuccheri fermentabili: castagne, zucca e non solo. A seconda del prodotto utilizzato, dunque, varierà anche il sapore, ulteriori caratteristiche birre senza glutine.
Visto che la birra contiene glutine, che sapore hanno i prodotti gluten-free?
Come abbiamo accennato in precedenza, la birra senza glutine può essere prodotta con tantissimi ingredienti diversi e servendosi di varie tecniche. Proprio per questa ragione, esistono prodotti gluten-free che rispondono a qualunque esigenza.
Se dal punto di vista alimentare e salutare queste birre sono totalmente digeribili anche dai celiaci, subentrano però alcune problematiche che riguardano il lato organolettico. L’orzo, infatti, è da secoli uno degli ingredienti principali della birra. Rinunciarvi, determina dunque un sapore molto differente.
A tal proposito, riuscire a parlare del sapore di ogni singola birra sarebbe davvero un’impresa impossibile. Nella Lager, ad esempio, vengono utilizzati lieviti a bassa fermentazione, mentre nell’Indian Pale Ale è presente una maggior quantità di luppolo.
Possiamo, però, scoprire quali sono le caratteristiche dei cereali impiegati al posto dei malti tradizionali. Le birre bionde a base di malto d’orzo da cui viene rimosso il glutine, ad esempio, sono quelle che si avvicinano di più ad una birra tradizionale. Molto più particolari, infine, sono quelle alla quinoa. Corpose e aromatiche, si distinguono per il retrogusto acido e piuttosto amaro.
In generale, le birre senza glutine artigianali sono una delle opzioni più interessanti per quanti sono alla ricerca di nuance di sapore uniche. Ormai anche marchi di punta del settore hanno affinato linee di prodotti privi di glutine pensate per conquistare anche i palati più raffinati.